Ma nessuno scrive nemmeno per gli altri. Così come nessuno scrive per il lettore di oggi o per quello del futuro. In verità, lo scrittore scrive per un lettore ideale, composto sia da se stesso che da altri, e da una modificazione di se stesso, oltre che da una modificazione degli altri. Cioè, per un lettore estraneo che l'autore spesso ricrea dentro di sé rileggendo l'opera.
OSCAR TACCA
Le voci del romanzo