martedì 1 settembre 2020

Memini ergo sum


«“Memini ergo sum”, mi piace ripetere. Cioè: io sono perché ricordo. Il mio presente, questo infinitesimo battere d’attimo, non è che la somma e l’urgenza di tutti gli anni che ho dietro di me, il provvisorio riassunto di tutti gli attimi che lo hanno preceduto e nutrito, ai quali corre ad aggiungersi, mentre lo nomino, diventando a sua volta passato da presente che era. Dunque è nel passato che mi certifico e mi battezzo, identità e memoria fanno tutt’uno. Stravolgete la mia memoria e avrete altresì contraffatto la mia identità; smemoratemi o raddoppiate la mia memoria e io non saprò più chi sono o crederò di essere un altro, o crederò d’esser due».

GESUALDO BUFALINO 
Cere perse