A volte la poesia, cioè non so quale luce, sembra mescolata senza sforzo al semplice movimento dei giorni (come la luce fisica con gli oggetti); resta poi molto vicina al linguaggio, da esso impercettibilmente trasfigurata, e forse questo è dove c'è più verità, ma anche dove è più difficile da mantenere. Troppo spesso lì brilla ai nostri occhi solo per minuscoli barlumi, che sono senza dubbio aperti anche nel tessuto della nostra vita ordinaria, ma, una cosa sola. direi, su una distanza sempre meno afferrabile: le parole vorrebbero essere nient'altro che respiri, ogni poesia una goccia d'acqua pura.
PHILIPPE JACCOTTET
Arie
Arie