Lo spazio è pieno di esseri trasparenti. L'uomo vede solo ciò che è disceso dalla luce, nell'ombra dei corpi; ma non vede gli intracorpi, gli aloni, le estensioni luminose della materia. Questa popolazione tremolante e nevosa, appartenente al lato immateriale della realtà, al lato irreale della materia, è il regno in cui il poeta vaga e opera. Nessuno lo consideri estraneo alla ponderabile, radicata, realissima corporeità del mondo; nessuno lo consideri un essere trafitto dal distacco dalla quotidianità. Il poeta, contrariamente a quanto si pensa comunemente, è l'essere più pratico e utilitaristico: nessuno come lui estrae dalla realtà tante specie, tante ricchezze e volti.
GASTÓN BAQUERO
Cronache e saggi